Qualcosa è cambiato nella nostra banda cittadina. Lo si capisce dal coinvolgimento di nuovi talentuosi musicisti, dal numero di pubbliche esibizioni che l’hanno posta all’attenzione del paese, dal numero di prove che abbiamo sbirciato dalle finestre della biblioteca D’Addosio a partire dal giugno scorso, dalla passione che tutti i musicisti a vario titolo stanno mettendo in campo. La nostra banda, la banda capursese, non ha più il solo valore di accompagnamento dei defunti verso il paradiso, non è più quella che con cattiveria veniva appellata come “la banda dei falegnami e degli idraulici”, la nostra banda è una banda vera. Una banda che vanta solisti (capursesi) di altissimo livello e richiestissimi da tutte le bande pugliesi. La nostra banda è una banda vera, un’orchestra al servizio della musica! L’ha dimostrato nel corso del Concerto di Natale dello scorso 19 dicembre, quando con una Basilica stracolma di gente, ha celebrato la sua maturità artistica. A dirigere è il bravo e giovane maesto Michele Gilli. L’esecuzione della Sivigliana di Adolfo Di Zenzo, da il via ai suoni. L’alternarsi perfetto “dei piano e dei forti” la dice tutta su cosa l’orchestra si prepara a farci ascoltare. Esecuzione bella, coinvolgente, emozionante. Si prosegue con La Traviata, circa cinque minuti di presentazione per tre minuti e mezzo di esecuzione. Ma è con la Pequeña Czarda di Pedro Iturrialde che l’orchestra riesce ad esprimersi al massimo. Scelta di inestimabile valore artistico. Una chicca. Esecuzione straordinaria dell’orchestra, direzione ineccepibile, e soprattutto classe, rigore, esplosione di talento e personalità da standing ovation per il maestro Nicolò Pantaleo. Esecuzione superba. Arriva l’atteso Moment for Morricone. Le opere del maestro e premio Oscar romano lasciano poco spazio alle parole. Solo emozione. Il concerto va avanti con temi natalizi, troppo poveri e leggeri rispetto a quello che la banda ci ha offerto fino a questo momento, ma il demerito non è certo dei musicisti, anzi. La nostra banda crescerà ancora, continuerà a regalarci bei momenti di musica, dovremmo fargli sentire la nostra vicinanza, è un patrimonio che per troppo tempo è stato rilegato a ruoli poco adatti alle sue potenzialità. Tutto questo andrebbe però “esportato”, alla banda, a chi la dirige, a chi ci crede in questo ambizioso progetto, auguro di avere la forza e il coraggio di andare avanti lasciando agli stolti il tempo di criticare, polemizzare, aizzare. Viva la banda di Capurso, la banda degli Amici della Musica.
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