Il festival più atteso della stagione ha chiuso i battenti ieri sera con il concerto del quartetto “L’Escargot”. Il più atteso perché era alla prima assoluta, perché ha portato in piazza musica “diversamente colta”, perché organizzato da due splendidi e orgogliosi neo-capursesi (Luciano e Nica) e per tanti altri motivi che non sto qui ad elencare.
Non è facile organizzare un festival. È ancora più difficile pensare di farlo in coda a una stagione da sold out e con il meteo che fa i capricci.
Diventa difficilissimo organizzarlo con ben 7 concerti, 5 workshop e 7 appuntamenti Open Music, con giovanissimi studenti delle scuole ad indirizzo musicale provenienti da 6 paesi della provincia di Bari.
È una missione quasi impossibile farlo chiedendo un contributo al pubblico. Lo chiamo contributo perchè 20 €, per un abbonamento settimanale con posto a sedere per tutti questi appuntamenti, non può essere chiamato “prezzo” ma appunto “contributo”.
È stato il festival di Pilar, del duo Delre/Abbracciante, degli ensemble di Celli, degli Escargot, del grande Enzo Decaro, dei ragazzi, dei workshop, del bravo presentatore Nico Aurora. È stato il loro festival, ma è stato soprattutto il festival di Luciano Tarantino e Nica Carbonara, da oggi valore aggiunto di un paese che sotto il punto di vista culturale non si fa mancare assolutamente niente, “sfidando” un certo tipo di cittadini (per fortuna pochissime unità) che, schierati “contro la crescita socio-culturale”, ha reclamato l’apertura di quella ristretta porzione della nostra bellissima villa comunale, riservata alla realizzazione del festival.
Luciano e Nica hanno dato l’anima per il festival e l’hanno fatto perché gli piace l’idea di vivere in un paese culturalmente emancipato. Grazie a loro e a tutti quelli che hanno contribuito alla realizzazione di queste notti da sogno. Grazie Capurso, paese “Avanti”, paese “Vivo”.
p.s.: ovviamente la foto è del mio amico Giuseppe Tangorra!