“Dedico questa nuova linea di pizze a tutti coloro che, come me, amano la buona tavola e la convivialità e hanno nel cuore la Puglia, terra che si fa apprezzare per la qualità dei suoi prodotti e per le sue tradizioni in cucina.” Con queste parole il gastronomo Sandro Romano (nella foto in alto), barese di nascita e capursese di residenza, da il via al festival dei sapori che ha caratterizzato il tasting di 18 pizze, saggiamente accompagnate da altrettanti assaggi di ottime birre artigianali e vini pugliesi. Ma veniamo alla serata. La location, che non conoscevo, è la pizzeria Il Vecchio Gazebo di Molfetta, accogliente, pulita, servizio di altissimo livello; gli ospiti, giornalisti (web, tv, della carta stampata), gastronomi, artisti, blogger, chef e imprenditori nel campo della gastronomia; i padroni di casa, Pino Petruzzella e Mimmo Piccininni; la mission, giudicare dei veri e propri capolavori della cucina italiana (le pizze) condite con i migliori ingredienti che la più bella e soleggiata regione d’Italia offre (peperoni friggitelli, funghi cardoncelli, olive termiti, nolche fritte, taralli frantumati, brasciòle, cime di rape, polpo…) e accompagnate da ottime birre prodotte, anche queste in Puglia dai micro birrifici Birranova, Svevo e Castel del Monte, e dagli ottimi vini Picchierri della Vinicola Savese.
Serata molto impegnativa, ve lo garantisco, ma esperienza molto interessante. Alla base del lavoro fatto da Sandro, Pino e Mimmo, c’è di certo un livello qualitativo unico e raro nel campo della ristorazione. Tutto è stato di altissima qualità, a partire dagli impasti: tradizionale, multicereali, canapa, Senatore Cappelli, dolce. Impasti che anche se serviti con un semplice condimento di pomodorini “scannati” olio e sale, si sarebbero fatti apprezzare alla grande.
Bene, adesso tocca a voi. Immaginate una pizza rossa con impasto Senatore Cappelli, condita con pomodoro, mozzarella, funghi cardoncelli, salsiccia, taralli alla cipolla frantumati e olio extravergine a crudo; poi un’altra con impasto ai multicereali arricchito da mozzarella, olive termiti, pomodorini, tonno e origano (è piaciuta a me…e io odio il tonno); ed ancora impasto Senatore Cappelli condita con ragù barese, mozzarella, caciocavallo dolce, olio santo e brasciòla (questa ha fatto un po’ discutere, tra gli assaggiatori c’erano tanti pro e tanti contro….a me è piaciuta!). Ma passiamo alle bianche: impasto zucca con mozzarella, fiori di zucca ripieni di ricotta e menta, acciughe e taralli frantumati (un capolavoro di delicatezza); impasto multicereali arricchito (nel vero senso della parola) da mozzarella, lampascioni fritti, vincotto di fichi e mortadella alla barese.
Per chiudere, una pizza dolce con effetti speciali: impasto dolce al latte con crema inglese aromatizzata alla cannella, pera a dadini, mandorle tostate e zucchero di canna. Caratterizzata dalla bruciatura dello zucchero di canna effettuata direttamente al tavolo (foto a sinistra).
La regina della serata? A mio modesto parere è stata la pizza Valle d’Itria: impasto di grano arso con mozzarella, mascarpone, fichi secchi, mandorle e sua maestà il capocollo di Martina Franca. Questa è una pizza che non teme rivali. È una pizza per cui Il Vecchio Gazebo merita di essere visitato, possibilmente non di sabato, perchè immagino sia una pizzeria da sold out, e in compagnia di gente che ama mangiare prodotti di qualità accompagnati da birre e vini all’altezza della situazione. Buon appetito!