Tutte le associazioni censite invitate. Il mondo della cultura e dello sport capursese nella stessa stanza, la sala consigliare di Palazzo di Città. “È la prima volta, dal lontano ’81 che succede”, ha spiegato Alfonso Boezio, intervenuto in qualità di “cittadino”, socio fondatore della Polisportiva Orsa e di Maschere e Tamburi, associazione della quale è stato Presidente qualche anno fa. In effetti c’erano i Presidenti di 30 associazioni, un componente del Comitato di Gestione della D’Addosio, e tanti fruitori del mondo della cultura. Hanno occupato, su mia richiesta, i banchi del Consiglio Comunale. L’idea di base, nata dalla bella collaborazione con Vito Prigigallo, era quella di cercare e avviare un confronto. Non l’amministrazione che parla alle associazioni, ma l’amministrazione e le associazioni che si parlano. Ho preso la parola e “ovviamente” come spesso uso fare, sono entrato subito nel pieno del discorso con una sana e costruttiva polemica. L’importanza dell’attività culturale e sportiva nel nostro paese e l’inopportuno paragone con i diversi problemi che viviamo quotidianamente. Le attività culturali a Capurso sono un un punto a favore e non un problema. L’assenza di un palazzetto dello sport con la rassegna di teatro estiva centra poco, così come la parata del carnevale con l’immondizia depositata fuori posto, o un mercato giornaliero che non c’è più con una rassegna Jazz. Ho chiesto ai promotori della cultura a Capurso, di sbandierare e difendere questa posizione che, come pensavo, è stata largamente condivisa, a testimonianza del fatto che la solita lettera del cittadino ai magazine di informazione locale, che spara su questo mondo non ha alcun valore.
Abbiamo parlato e ci siamo confrontati sull’importanza della partecipazione. Essere promotore culturale non significa organizzare una sola manifestazione l’anno, essere presenti solo a quella e poi sparire. Essere promotori culturali significa partecipare, sempre alla vita cultura del paese. Capurso è uno dei pochi esempi della provincia, dove le iniziative lasciano poco spazio al dolce far niente. E di questo, la gente che ieri sedeva in quella stanza ne era orgogliosamente convinta. Su questo punto, interessanti gli interventi di Maria Pia Porcelli, presidente dell’associazione Bona Sforza e di Michelangelo Romano, direttore generale della Compagnia della Lunga Tavola. Molta gente continua a dire che a Capurso non c’è niente, non si fa niente. Assurdo! Arriva tanta gente da fuori, esponiamo manifesti, distribuiamo brochure, non ci manca il supporto mediatico (su carta stampata e sul web). Cos’altro dobbiamo fare? Insieme, abbiamo pensato a una nuova strategia, che forse abbiamo sottovalutato fino ad oggi. Il passaparola! Fortemente chiesto dalla Presidente Filomena Salomone dell’UTE Re del Tempo. E lo faremo. Tutti saremo portavoce delle attività di tutti. Comprese quelle direttamente organizzate dall’amministrazione, “Il libro Parlante” su tutte.
Dopo aver ringraziato per quanto fatto in questi primi quattro anni di amministrazione il dott. Vito Di Mise (un grande!), ho presentato Vito Prigigallo (a Capurso non lo conosce nessuno), il nuovo responsabile del settore cultura, sport e marketing territoriale, che ha parlato delle regole basilari che ogni associazione deve rispettare per organizzare al meglio gli eventi, in particolare quelli all’aperto. Patrocini, contributi, bandi, agibilità, Siae, Scia, Dia e tutto quanto necessario al vivere in serenità ogni manifestazione.
A seguire, spazio a Mary Settanni (braccio armato del settore) e Gianni Locorotondo, anche lui nuovo arrivato del settore in quanto sostituisce la brillante Marisabel Prigigallo alla presidenza del comitato di gestione della biblioteca D’Addosio.
Con Enzo Magistro, presidente della “Consulta comunale per lo sport”, abbiamo parlato della bella esperienza che con questo nuovo organismo stiamo vivendo, e in coda al suo intervento, ho lanciato l’idea che ci vedrà tutti impegnati nei prossimi mesi: la Consulta Comunale della Cultura. Uniti si vince sempre!!!