L’immagine simbolo di queste Olimpiadi è lo scatto epico di Francesco Battista: due uomini in cima a un palo alto 7 metri. Uno dei due è a torso nudo e con la sua maglia verde sventolata con orgoglio, cerca di ripulire il palo intriso di grasso, per poter tirarsi su, quel tanto che basta per arrivare alla meta. Quella del 31 luglio è stata una serata bella, indimenticabile, che si aspettava da 5 anni. Tanta partecipazione di pubblico, ma soprattutto tanta voglia di farcela da parte di tutti gli atleti. L’ultimo albero della cuccagna, si è tenuto nel 1994 e per molti dei partecipanti è stata davvero una novità, se consideriamo, che la loro età media, è ben al di sotto della maggiore età.
Sono state le Olimpiadi più partecipate del quinquennio. Duecentoottanta iscritti, la media di centocinquanta giocatori a serata. Tanto pubblico, in particolare nella Villa Comunale; avversità meteo superate con tanta fortuna e un pizzico di bravura. Una bella prova per tutta la macchina organizzativa.
L’elenco dei ringraziamenti è lunghissimo e per questo eviterei di farne. Di certo, la buona riuscita di queste olimpiadi passa dalla bravura, dalla passione, dalla disponibilità e dalla freschezza mentale di Gianni Ladisa, Paky Gabrieli, Pierpaolo Pepe e Pasquale Addante: i 4 kapitani. Loro hanno il merito di aver abbassato notevolmente l’età media dei partecipanti, portando in piazza decine e decine di scatenati teenagers che, per la prima volta in assoluto, hanno frequentato con gioia l’estate a Capurso. Un dato per me e per l’amministrazione di notevole importanza: una meta raggiunta.