“Non ho paura delle parole dei violenti, ma del silenzio degli onesti“.
Lo diceva Martin Luther King nei primi anni ’60.
Restare in silenzio, dopo quanto accaduto qualche giorno fa in piazza Umberto, sarebbe un grande errore. Non basta parlarne nei bar, su facebook, nelle chat, davanti alle scuole o seduti alla tavola imbandita della domenica in compagnia dei parenti più stretti. Non servirebbe a nulla. Pensiamo a quanto possa essere più maturo e corretto scendere in piazza pacificamente per il semplice piacere di dire NO a certi intollerabili atti. Dobbiamo farlo perchè lo scorso martedì, alle 13.30 uno di noi, un nostro amico, un nostro parente, un bambino qualsiasi, avrebbe potuto incrociare la traiettoria di una di quelle maledette pallottole. E sarebbe successo il peggio. Noi non vogliamo questo. E dobbiamo dirlo, in silenzio. Con la sola nostra presenza.