È un altro giorno speciale per Capurso. La lista dei ringraziamenti quando si realizza un’opera che parte da lontano è sempre molto lunga. In tanti hanno lavorato alla realizzazione di questa opera pubblica: tecnici, operai, dipendenti degli uffici comunali. A tutti loro un grazie grande.
In particolare, grazie ai capi settore degli uffici tecnici comunali che si sono passati il testimone della gestione dell’opera, l’ingegner Giovanni Resta, l’architetto Riccardo Lorusso e l’architetto Costantino Surgo, che spesso si sono trovati a prendere decisioni complicate.
Grazie ai progettisti, gli ingegneri Francesco, Beppe e Roberto Rotondo. Anche loro hanno avuto tanta pazienza e hanno fatto un ottimo lavoro.
Il sogno di questa giornata inizia, pensate un po’, più di 40 anni fa, quando l’associazione Libertas Capurso, guidata dal professor Achille Padovano, chiedeva all’amministrazione dell’epoca una struttura per giocare a pallavolo.
Questo palazzetto è stato motivo di speranza di tanti sportivi capursesi e anche se, nel frattempo, dal 2015, la comunità ha potuto usufruire del Pala Livatino, la tendostruttura costruita all’interno dell’area dello stadio comunale in via Cellamare grazie a un finanziamento del Ministero dell’Interno, il palazzetto dei sogni, il più atteso in assoluto, è sempre stato questo.
Il Pala Padovano.
Achille Padovano, è stato un vero alfiere dello sport capursese, per anni presidente della Libertas e preside della scuola Gennaro Venisti.
Il professor Padovano è stato il presidente e il preside della mia generazione e di diverse generazioni precedenti e a distanza di 4 decenni finalmente Capurso gli dice grazie e decide di ricordarlo per sempre intitolandogli la sua palestra!
Ce ne abbiamo messo di tempo.
L’amministrazione che ha dato l’input alla realizzazione del palazzetto è stata quella guidata dal sindaco Beppe De Natale. Ma una parte importante del lavoro l’ha seguito l’amministrazione guidata dal Sindaco Francesco Crudele.
Ho avuto la fortuna di seguire questo sogno prima da assessore allo sport, poi da assessore ai lavori pubblici e oggi ho il privilegio di tagliare il nastro inaugurale, ma agli amministratori passati e presenti che hanno creduto e che hanno lavorato per rendere questo sogno realtà, va un enorme grazie.
Il Palazzetto è stato uno dei motivi per cui nel 2010, una nuova generazione di amministratori ha deciso di candidarsi alla guida del paese.
Ed essere qui oggi dà un senso ad anni di impegno. Così come, ne sono certo, è un motivo di orgoglio e di emozione per tutte le associazioni e per gli sportivi che per anni sono stati costretti ad emigrare da una palestra all’altra, da un paese ad un altro, per fare sport.
Avremmo potuto inaugurarlo un anno fa a conclusione della lunga opera di costruzione, ma il covid ci ha impedito di fare festa e intanto è stato utilizzato come hub della vita e della speranza.
In questo palazzetto dallo scorso maggio fino alla fine di marzo sono state somministrate oltre 30.000 dosi di vaccino anti covid e per il nostro paese è un motivo di orgoglio anche questo, perchè questo posto è stato per noi tutti motore della rinascita.
Da oggi il Pala Padovano diventa hub dello sport capursese. Mi sembra giusto consegnarlo alla cittadinanza e agli atleti e lo stiamo facendo con la giusta celebrazione del momento inaugurale.
Quel momento che avrebbe voluto celebrare Achille Padovano insieme ai ragazzi e alle ragazze della Libertas, che per tanto tempo hanno sognato di celebrare i ragazzi e le ragazze della Polisportiva Orsa insieme a quelli della Futsal e insieme a tutti gli altri sportivi e tifosi delle nostre squadre.
È un momento bellissimo e lo celebriamo insieme, qui, oggi. Auguri a tutti noi. Capurso ha vinto ancora! Buona festa dei lavoratori e buon lavoro ai nostri atleti.
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